DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE

La depressione è una patologia psichiatrica piuttosto diffusa che può interessare  gli adulti i giovani gli  anziani e  i bambini. É possibile quindi affermare che la depressione è un disturbo altamente diffuso tra la popolazione generale e quindi molto ben conosciuto. Sembra, infatti, che ne soffra dal 10% al 15% della popolazione, con una frequenza maggiore tra le donne. I soggetti affetti da tale patologia   avvertono  una forma di tristezza tanto grave o persistente da interferire con il funzionamento della vita, manifestano una crescente perdita d’interesse o di piacere nelle attività.  Il paziente può manifestare un episodio singolo di Depressione Maggiore (della durata di almeno 2 settimane) o avere la ricorrenza di più episodi (Depressione Maggiore Ricorrente). Il Disturbo Depressivo Maggiore può manifestarsi con diversi livelli di gravità. Alcune persone presentano sintomi depressivi di bassa intensità, legati ad alcuni momenti del proprio ciclo di vita, mentre altre si sentono così depresse da non riuscire a svolgere le normali attività quotidiane. É importante sottolineare che la  La depressione è un   disturbo del tono dell’umore. Quest’ultimo può essere definito  come una  funzione psichica importantissima nei processi di adattamento. Tale funzione psichica ha la caratteristica di essere flessibile, vale a dire flette verso l’alto quando ci troviamo in situazioni positive e favorevoli mentre, invece, flette verso il basso nelle situazioni negative e spiacevoli. Nella depressione il tono dell’umore perde la sua flessibilità, si fissa verso il basso e non è più influenzabile da situazioni esterne favorevoli.

 

Le cause della Depressione Maggiore; le cause della depressione sono riassumibili in tre fattori:

 

Fattori biologici che si riferiscono alle alterazioni a livello neurotrasmettitoriale, ormonale e nel sistema immunitario. Ad esempio alterazioni nella regolazione dei neurotrasmettitori quali noradrenalina e serotonina, alterando la trasmissione degli impulsi nervosi possono incidere sull’iniziativa del soggetto, sul sonno, sul rimuginio e nelle interazioni con gli altri.

Fattori psicologici e sociali tra i quali gli  eventi di vita stressanti sono stati ben riconosciuti come fattori precipitanti gli episodi depressivi, tra questi vi possono essere lutti, conflitti interpersonali e familiari, malattie fisiche, cambiamenti di vita, essere vittima di un reato, separazioni coniugali e dai figli. Tra questi eventi possiamo trovare anche cambiamenti nelle condizioni lavorative o l’inizio di un nuovo tipo di lavoro, la malattia di una persona cara, gravi conflitti familiari, cambiamenti nel giro di amicizie, cambiamenti di città, ecc. Questi eventi possono essere maggiormente impattanti in persone che hanno avuto esperienze infantili avverse e che mancano quindi di abilità per affrontarli efficacemente.

Fattori genetici e fisiologici è stato riscontrato che i  familiari di primo grado di individui con depressione maggiore hanno un rischio di sviluppare il disturbo da due a quattro volte maggiore rispetto alla popolazione generale. Ad essere ereditata geneticamente è la predisposizione a sviluppare il disturbo non il disturbo vero e proprio.

La sintomatologia che caratterizza il Disturbo depressivo maggiore consta di ;

Sintomi cognitivi della depressione

  • Una ridotta capacità di concentrarsi o prendere anche piccole decisioni, dove vi può essere distraibilità o difficoltà di memoria.
  • Una tendenza molto forte a incolparsi,  svalutarsi, sentirsi indegno. Le ruminazioni su piccoli errori passati sono all’ordine del giorno e gli eventi quotidiani neutri o banali vengono interpretati come prova di difetti o mancanze personali.

Sintomi affettivi della depressione

  • Generalmente chi soffre di  depressione maggiore mostra un umore depresso, una marcata tristezza quasi quotidiana, tanto che l’umore ed i pensieri sono sempre negativi. Sembra che vi sia un vero e proprio dolore di vivere, che porta non riuscire a godersi più nulla.
  • La  perdita di piacere nello svolgere hobby o attività che prima erano attivamente ricercate è una caratteristica sempre presente nei disturbi depressivi. Vi può essere ritiro sociale, abbandono delle occupazioni piacevoli o diminuzione del desiderio sessuale

Sintomi volitivi/motivazionali della depressione

  • Una forte affaticabilità, per cui la persona si sente spossata e stanca anche in assenza di attività motoria. I  compiti piu ‘ semplici sembrano richiedere uno sforzo enorme e può essere ridotta l’efficienza nel loro svolgimento (ad esempio un individuo può lamentarsi del fatto che fare colazione sia faticoso e richieda il doppio del tempo rispetto al solito).

Sintomi comportamentali della depressione

  • Un appetito aumentato o diminuito.
  • Un aumento o una diminuzione del sonno. Alcune persone possono svegliarsi presto, a altri arrivano a dormire troppo (ipersonnia).
  • Un importante  rallentamento motorio che si può manifestare come maggiore lentezza nel fare le cose, nell’eloquio, pensieri e movimenti del corpo rallentati, o, al contrario, una forte agitazione in cui non si riesce a stare  seduti e si palesano atteggiamenti di irrequietezza

Sintomi fisici della depressione

  • Mal di testa , palpitazioni o tachicardia, dolori muscolari, alle ossa, alle articolazioni e addominali. Le persone possono avere la sensazione di avere la testa confusa o vuota. Talvolta vi può essere stipsi o diarrea.

Diagnosi di disturbo da Depressione Maggiore; I criteri di riferimento per diagnosticare il disturbo di  Depressione Maggiore citati dal DSM5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition) sono i seguenti:

: Almeno 2 settimane durante cui sono presenti 5 o più sintomi tra

  • umore depresso per maggior parte del giorno (necessario)
  • marcata perdita di interesse o piacere per quasi tutte le attività
  • significativa perdita di peso o aumento di peso
  • Insonnia o ipersonnia

B: I sintomi causano disagio significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo

C: I sintomi non sono dovuti a effetti fisiologici diretti di sostanza (es. droghe), farmaci (es. interferon) o condizioni mediche generali (es. ipotiroidismo, anemia, disendocrinie)