DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA (BINGE-EATING DISORDER)

ll disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, con una sensazione di perdita di controllo. Non è seguito da comportamenti compensatori inadeguati, come il vomito autoindotto o l’abuso di lassativi Il disturbo da alimentazione incontrollata colpisce circa il 3,5% delle donne e il 2% degli uomini nella popolazione generale durante la loro vita. Il  disturbo da alimentazione incontrollata si manifesta più comunemente tra le persone sovrappeso ed obese e contribuisce a un eccessivo apporto calorico. Le persone  con disturbo da alimentazione incontrollata sono per lo  più anziane e più frequentemente maschi. Durante un episodio di abbuffata, avviene un consumo di una quantità di cibo più grande rispetto a quanto la maggior parte delle persone assumerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili. Durante e dopo un’abbuffata, le persone si sentono come se avessero perso il controllo. L’abbuffata non è seguita da epurazione (vomito indotto, abuso di lassativi, diuretici o clisteri), esercizio fisico eccessivo e/o digiuno. L’abbuffarsi si verifica in episodi; non comporta un eccesso di cibo costante (“spizzicare”).

Le  principali cause  alla base del disturbo da alimentazione incontrollata sono;

  • Fattori genetici, non sono molti gli studi sulle influenze genetiche nel Binge Eating Disorder, ma alcuni dati indicano che la prevalenza del disturbo è più elevata in individui che hanno almeno un parente di primo grado che soffre di questa stessa patologia (60%), rispetto a famiglie in cui questa è assente (5%).
  • Fattori neuroendocrini, da anni la ricerca si è focalizzata anche sulla possibile influenza dei fattori ormonali nella patogenesi delle abbuffate, tra questi i più scrutati sono l’insulina, l’adiponectina, la leptina e la grelina, ed i cannabinoidi.
  • Fattori evolutivi ed affettivi , difficili esperienze di vita infantile, la presenza di  disturbi depressivi nei genitori,
  • Fattori sociali, tra i fattori psicosociali in grado di influenzare l’insorgenza della malattia si sono evidenziati maggiormente la preoccupazione e l’insoddisfazione per l’immagine corporea o il peso ed il frequente ricorso a diete dimagranti. Da alcuni studi è estato riscontrato che i  Binge Eating Disorder hanno un livello culturale più basso.

Tra i  principali sintomi  alla base del disturbo  da alimentazione incontrollata vi sono;

  • Aumento dell’appetito
  • Colica
  • Comportamento impulsivo
  • Crampi addominali
  • Desiderio cibo salato
  • Dolore addominale
  • Iperfagia
  • Meteorismo funzionale
  • Pesantezza allo stomaco
  • Stomaco gonfio

Tra i sintomi psicologici e psichiatrici vi sono:

  • Disturbi dell’umore (depressione, mania, disturbo bipolare)
  • Disturbi d’ansia
  •  Disturbi di personalità (Borderline, Istrionico, Antisociale, Narcisistico).

 

Tra i Rischi associati al disturbo da alimentazione incontrollata troviamo;

  • Obesità
  • Diabete
  • Alti livelli di colesterolo (ipercolesterolemia)
  • Elevata pressione sanguigna (ipertensione)
  • Rischio di malattie cerebro-cardiovascolari come ictus e infarto
  • Osteoartrite, malattia che causa dolore e gonfiore alle articolazioni
  • Alcuni tipi di cancro, come il cancro del seno e dell’intestino

 

Diagnosi di disturbo da alimentazione incontrollata; I criteri di riferimento per diagnosticare  isturbo da alimentazione incontrollata citati dal DSM5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition) sono i seguenti:

A  Episodi ricorrenti di abbuffate compulsive

B  Gli episodi di alimentazione incontrollata sono associati con tre (o più) dei seguenti sintomi:

  • mangiare molto più rapidamente del normale
  • mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
  • mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati
  • mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando

sentirsi disgustati verso se stessi, depressi, o molto in colpa dopo le abbuffate

 

C  È presente un disagio marcato rispetto al mangiare senza controllo

 

D Il comportamento alimentare incontrollato si manifesta, in media, almeno una volta a settimana per tre mesi consecutivi.

 

E  L’alimentazione incontrollata non risulta associata con l’utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori inappropriati (per es., uso di purganti, digiuno, eccessivo esercizio fisico) e non si verifica esclusivamente in corso di Anoressia Nervosa o di Bulimia Nervosa.