DISTURBI DEL SONNO

I disturbi del sonno possono essere definiti come un gruppo di patologie che possono alterare le caratteristiche e la ritmicità del normale ciclo di sonno e veglia, compromettendo la solidità e continuità del sonno notturno con possibili ripercussioni sulle attività diurne. L’individuo che  soffre del  disturbo del sonno deve affrontare una problematica persistente, come non riuscire a dormire, avere sempre sonno, non riuscire a riposare pur dormendo. Queste situazioni possono rendere la vita della persona stressante ed estenuante. Molte persone non sanno come affrontare questi disturbi né tanto meno come risolverli. 

Quattro sono le  categorie dei disturbi del sonno che vengono prese in considerazione dalla classificazione proposta dalla American Accademy of Sleep Medicine (AASM):

•   Disturbi dell’inizio e del mantenimento del sonno o insonnie;

  • Disturbi da eccessiva sonnolenza o ipersonnie;
  • Disturbi del ritmo sonno-veglia;
  • Disturbi associati al sonno, a stadi del sonno o a risvegli parziali, complessivamente chiamati parasonnie.

Le cause alla base del disturbo del sonno sono;

 

•  Lo stress quotidiano ( proprio nella tranquillità della notte molte persone iniziano a rimuginare sui problemi avuti durante la giornata stando svegli fino all’alba)

  • Gli stati Depressivi

•  Paura e panico generano irrequietezza ( Se si manifestano prima di andare a letto, a prescindere dal motivo, la persona è così agitata e impegnata a cercare di calmarsi, che non riesce a prendere sonno)

•  Le dipendenze (consumo eccessivo di alcol, abuso di farmaci e eccessiva nicotina)

•  Le malattie circolatorie ( Se la pressione è troppo alta o troppo bassa, spesso ne risente la qualità del sonno)

•  Gli ormoni devono funzionare bene (Spesso in presenza di stress vengono prodotti ormoni che hanno un effetto negativo sull’organismo e che possono essere responsabili dei problemi di sonno. Il metabolismo reagisce e si fa carico dei disturbi funzionali che provocano dolore, come ad esempio il mal di pancia o i problemi digestivi e anche questo può portare all’insonnia)

  • Cattiva respirazione (i problemi derivano per esempio dal russare, dalle vie respiratorie intasate o dall’apnea notturna, ossia dalla mancanza di respiro durante il sonno. La persona che ne è colpita si sveglia in continuazione e fa fatica a riaddormentarsi, così di mattina non è assolutamente riposata e si sente esausta)

 

I sintomi che caratterizzano il   disturbo del sonno sono;

  • L’Insonnia;  il disturbo del sonno più frequente. Coloro che ne soffrono non sono in grado di prendere sonno o di riuscire a dormire un numero sufficiente di ore. A seconda del suo modo di presentarsi, si distingue una insonnia iniziale con difficoltà a cominciare il sonno; un’insonnia intermittente caratterizzata da frequenti risvegli; ed una insonnia terminale caratterizzata dal risveglio precoce, con l’incapacità di riprendere il sonno. Se l’insonnia dura solo pochi giorni è insonnia transiente, se la durata è all’incirca di un mese è una insonnia acuta, ma se supera il mese diviene insonnia cronica.
  • L’Ipersonnia; è diametralmente opposta all’insonnia e consiste, come indica il termine, in un’eccessiva sonnolenza diurna punteggiata anche da brevi intrusioni di fasi di sonno , e per il fatto di essere incontrollabile assume carattere gravemente disturbante incidendo negativamente nel corso delle attività di veglia.
  • La Narcolessia; (o malattia del sonno), che è basata su un’alterazione dei centri nervosi per la regolazione del ritmo sonno-veglia, e può essere accompagnata da sintomi imponenti quali cataplessia (ossia perdita delle forze tanto da non riuscire a restare in piedi a seguito di emozioni), allucinazioni ipnagogiche simili a sogni ad occhi aperti e paralisi del sonno che compaiono prima di addormentarsi o dopo il risveglio. Caratteristica peculiare della narcolessia è la comparsa del sonno di fase REM già 15 minuti dopo l’addormentamento e che tale permane per la maggior parte del tempo; a ciò consegue il mancato raggiungimento del sonno profondo, per cui il cervello non riposa a sufficienza.
  • La sindrome delle gambe senza riposo;è un disagio causato da un’intensa irrequietezza motoria alle gambe, legata al tentativo di alleviare sgradevoli sensazioni di brivido o di formicolio, che impedisce al paziente di iniziare il sonno notturno e determina in tal modo una marcata sonnolenza diurna.
  • La sindrome delle apnee notturne; può essere causata sia da patologia ostruttiva bronchiale oppure verificarsi quando il sistema nervoso centrale interrompe lo stimolo a respirare; allora l’individuo è costretto a svegliarsi di continuo per ricominciare a respirare, e per questa ragione lamenta una eccessiva sonnolenza diurna
  • Le Parasonnie; si intendono un certo numero di disordini del sonno, generalmente contraddistinti da disturbi della fase REM e caratterizzati da un risveglio di soprassalto. Ciò può essere dovuto al sopravvenire di un incubo, a cagione del quale il soggetto muove il proprio corpo per assecondare ciò che sta sognando, oppure a sonnambulismo, o a comportamento violento durante il sonno
  • I disturbi del ritmo sonno-veglia; Il sonno e la veglia costituiscono un tipico esempio di variazioni circadiane che sono abitualmente sincronizzate su ritmi di 24 ore da strutture nervose differenti, i cosiddetti oscillatori interni, che risentono dell’influenza di fattori ambientali (prevalentemente il contatto sociale e il ciclo luce-buio). In condizioni di completo isolamento (come accade ad esempio per gli astronauti o per coloro che fanno lavoro notturno a rotazione) viene meno l’azione dei sincronizzatori ambientali per cui gli oscillatori interni tendono ad assumere ritmi diversi da quello di 24 ore e possono desincronizzare talune funzioni biologiche, tra cui il ritmo sonno-veglia. Come conseguenza il soggetto non riesce a dormire quando lo desidera o quando sarebbe tenuto a farlo.

Le principali conseguenze della deprivazione del sonno sono;

  • Astenia, ossia una stanchezza significativa;
  • Disturbi dell’Attenzione, della concentrazione e della memoria, soprattutto sul lavoro;
  • Eccessiva sonnolenza diurna;
  • Disturbo dell’Umore;
  • Ansia e facile Irritabilità.

 

 

Diagnosi di disturbo del sonno;secondo il DSM-5 ( Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition ) si può diagnosticare tale disturbo se i pazienti manifestano

 

A. Viene riferita una predominante insoddisfazione riguardo la quantità o la qualità del sonno, associata a uno (o più) dei seguenti sintomi: Difficoltà a iniziare il sonno (nei bambini, questa può manifestarsi come difficoltà a iniziare il sonno senza l’intervento della persona che se ne prende cura).Difficoltà a mantenere il sonno, caratterizzata da frequenti risvegli o problemi a riaddormentarsi dopo essersi svegliati (nei bambini, questa può manifestarsi come difficoltà di riaddormentarsi senza l’intervento della persona che se ne prende cura).Risveglio precoce al mattino con incapacità di riaddormentarsi.

 

B. L’alterazione del sonno causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo, scolastico, universitario, comportamentale o in altre aree importanti.

 

C. La difficoltà del sonno si verifica almeno 3 volte a settimana.

 

D. La difficoltà del sonno persiste per almeno 3 mesi.

 

E. La difficoltà del sonno si verifica nonostante adeguate condizioni per dormire.

 

F. L’insonnia non è meglio spiegata da, e non si verifica esclusivamente durante il decorso di, un altro disturbo del ritmo sonno-veglia (per es. narcolessia, un disturbo del sonno correlato alla respirazione, un disturbo circadiano del ritmo sonno veglia, una parasonnia).

 

G. L’insonnia non è attribuibile agli effetti fisiologici di una sostanza (cioè una sostanza di abuso, un farmaco).

 

H. Disturbi mentali e condizioni mediche coesistenti non spiegano adeguatamente il disturbo predominante di insonnia.